Sezione CAI della Spezia |
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Considerazioni sul ruolo delle Scuole del CAI … (riferendoci allo statuto del CAI) (Art.2-b) Il CAI provvede al tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature alpinistiche (Art.2-g) Il CAI provvede all’organizzazione di idonee iniziative tecniche per la vigilanza e la prevenzione degli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, per il soccorso degli infortunati o dei pericolanti e per il recupero dei caduti. (Art.2-i) Il CAI provvede alla promozione di ogni iniziativa idonea alla protezione ed alla valorizzazione dell’ambiente montano nazionale. (Legge 2 gennaio 1989) Gli istruttori del CAI sono definiti, dal punto di vista del legislatore, “Accompagnatori non professionali qualificati”. Il possesso della qualifica fa presumere, a quanti vengono accompagnati o a chiunque sia chiamato a valutare il comportamento di chi è “qualificato”, la sussistenza di capacità e conoscenze tecniche, oltre che un adeguato bagaglio di esperienza Altre considerazioni... I servizi che una guida può offrire sono pressoché simili a quelli che può offrire il CAI, con la differenza della gratuità della prestazione. E’ vero che gli Istruttori del CAI non sono dei professionisti, ma la professionalità del loro servizio è innegabile e comprovata. Le scuole del CAI hanno piena consapevolezza delle problematiche di natura ambientale e sempre lo hanno dimostrato. Le scuole del CAI non sono in contrapposizione con le guide alpine, ma da sempre collaborano con esse, nel rispetto dei propri ruoli.
La scuola di Arrampicata e Alpinismo del CAI della Spezia da sempre si è occupata della messa in sicurezza della falesia del Muzzerone, senza apportare mai alcuna modifica ambientale, e lo ha sempre fatto in maniera professionale. Dispiace che questo sia poco apprezzato. All’interno delle nostre fila vi sono Istruttori Nazionali, sia d’arrampicata che di alpinismo, le più alte figure tecniche del Soccorso alpino e professionisti del lavoro su corda e di messa in sicurezza di pareti. Dispiace, inoltre, che la nostra scuola non sia stata ufficialmente chiamata a collaborare alla gestione del progetto del Parco di Portovenere per “supportare una gestione consapevole e matura” della falesia. Dispiace che non siano stati chiamati neppure tutti i chiodatori storici della falesia.. Voglio sottolineare, inoltre, che da sempre un ruolo fondamentale del CAI è quello di educare ad una frequentazione del territorio ripettosa e civile! L’opera di richiodatura della falesia stessa è stata fatta dal CAI da sempre in forma GRATUITA e PROFESSIONALE, mentre oggi , tolta a noi questa possibilità, forse non sarà più così.
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